Fabio Quagliarella (stagione 2021/22)

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    Quagliarella: «Allenerò nella Samp, ma c'è tempo. Ora amo anche i gol facili»

    Fabio Quagliarella, capitano della Sampdoria, fa il punto sul presente e sul futuro: le dichiarazioni dell’attaccante a Il Secolo XIX

    RITIRO – «Una ventina. A livello mentale quando ero giovane li soffrivo di più, le corse a secco… adesso metabolizzo. Però fondamentalmente lo odio. Un tempo poi i ritiri, anche quelli pre-partita, cementavano il gruppo. Ora ognuno sta per conto suo. Una volta si faceva per evitare anche che uno andasse magari in giro la sera, ora con questi social dopo tre secondi lo sanno tutti. Mancano pochi giorni alla fine di questo ritiro, sto accumulando la stanchezza. Preparatori e mister si preoccupano che possa farmi male. Mi trattano come un panda».

    STAGIONE – «Spero di dare un grande contributo come negli ultimi anni. Certo so benissimo l’età che ho, ma anche come mi alleno e la mia professionalità Sono molto tranquillo e sereno. Per quanto riguarda la squadra, come tante altre siamo ancora a lavori in corso. Qui in ritiro siamo tanti, non è facile nemmeno per il mister, sapendo anche che qualcuno andrà via. Siamo ancora la Samp della scorsa stagione che ha fatto un ottimo campionato. Se non perdiamo nessun pezzo è una grande conquista. Siamo nelle mani di Ferrero…».

    RUOLI – «Mi dicono, l’anno scorso ti sei gestito… semmai mi gestiva Ranieri. Fosse per me le giocherei tutte dal primo all’ultimo minuto. Il faccio il calciatore, tu l’allenatore. Se tu pensi che io debba riposare, non mi chiedere se me la sento o no, ti rispondo sempre di sì. Ho una grande voglia di giocare, so che sono gli ultimi colpi… ma capisco anche l’allenatore. Non stare a pensare se io mi possa incazzare o meno se mi lasci fuori. Ogni scelta è condivisa. Alla Altafini… so benissimo che non posso giocarle tutte, certe partite è anche meglio subentrare».

    OBIETTIVI – «Sogno i 200 gol in A, ma è lunga. Ora mi piacerebbe andare in tripla cifra con la Sampdoria, dovrebbe essere lì, ma non diciamo niente… sarebbe per me una grande soddisfazione».

    FUTURO – «Innanzitutto ci tengo a ringraziare Ferrero per il contratto. Per il resto è capitata l’occasione di fare questo corso, mi sono detto mi porto avanti, è sempre meglio avere qualcosa in mano quando smetto. Non so quando, ma non credo sia a lunga gittata… non dico oggi che il prossimo sarà l’ultimo, farò il bilancio a metà. però mi piacerebbe restare nella Sampdoria, se ci sarà la possibilità, cominciando ad allenare i ragazzini. Dicono che quando smetti ci vogliono due anni per capire che vuoi fare nella vita. Io poi sono per la gavetta in tutte le cose, il passaggio improvviso dal settore giovanile alla prima squadra non fa per me. Alla Mancini o Zidane. Sono per fare le mie esperienze, prendere le mie mazzate, come da calciatore, passato dalla C2 alla A».

    BLUCERCHIATO – «Sì, ormai mi sento di famiglia, parte integrante del mondo Sampdoria. Percepisco l’affetto dei tifosi. Già nel 2006 avevo avuto un impatto positivo, mi era sempre rimasta dentro quella sensazione che un giorno sarei tornato. Ma mai avrei immaginato che storia sarebbe uscita fuori».

    JUVENTUS – «L’offerta era vera, ma alla fine non è stato un “no” a loro, ma un “sì” alla Sampdoria. Ringrazio la Juventus è stato un attestato di stima pazzesco a 37 anni. Ma stavo troppo bene qui…».

    GENOVA – «Sto una “bomba” qui. Non ho mai escluso di fermarmi. Alla Cassano? Infatti lui abita a cinquanta metri da me. Anche perché io sono nato e cresciuto in una città di mare e dal terrazzo vedo il mare. Ho fatto il bagno a Quinto tante volte, mi sto appassionando alla pesca subacquea, anche se non come Tonelli che si alza alle cinque del mattino… La gente di Genova poi mi fa stare al top».

    D’AVERSA – «Un allenatore "cazzuto", propone allenamenti molto intensi alla ricerca di calcio offensivo. Mi piace. Poi ovvio c’è bisogno di tempo, di capire le sue idee, e riusciremo ancora meglio quando entreremo in condizione. È di rottura rispetto agli ultimi nostri allenatori, ma per me è uno stimolo. Mi piacciono le novità. A livello di intensità, di urla, assomiglia un po’ a Conte, allo stesso Giampaolo. Secondo me il prossimo campionato sarà particolarmente bello, sono arrivati tanti allenatori importanti, Mourinho, Allegri, Sarri, Spalletti, portano novità».

    EURO 2020 – «Ho visto la finale in Albaro con Verre e Murru su un maxischermo. Ho avuto la soddisfazione di fare parte seppure per poche partite di quel gruppo, di aver conosciuto ragazzi giovani e bravi, di capire il calcio di Mancini, come preparava le partite. Mi sono immedesimato. Rimpianti per la mia storia con la Nazionale? Potrei fare un lungo elenco di momenti non giusti della mia carriera… Dovevo fare il rinnovo con la Juventus e mi sono spaccato il ginocchio, a Napoli sapete come è finita… sì che ci penso al mio passato. Ma ci vuole anche fortuna».

    GIOVANI D’OGGI – «Fanno parte del mondo di adesso. Non hanno colpe. Ecco, semmai più che la fame manca la curiosità, nel senso di chiedere ai più grandi il loro vissuto. Io lo facevo. Al Torino con Ferrante, Lucarelli, Maniero… ma com’è giocare contro Inter e Milan, i derby… esultare sotto la curva… Non sapevo che carriera potessi fare, ma io mi immaginavo, sognavo. Può darsi che sia io adesso a mettere soggezione. A volte si parla a tavola, racconto. Io ho passato due epoche, nella prima ti marcavano Nesta, Stam, Costacurta. Rubavano il pallone e non tene accorgevi. Mi piacerebbe che i giovani chiedessero».

    GOL – «Una volta parlando del Napoli ho detto che avrei barattato i miei undici gol per uno solo, una traversa che avevo preso al San Paolo alla prima giornata, da centrocampo. Ora no. Mi basta pure segnare con un tap in da un metro. Prendo tutto. Però la soluzione balistica fa sempre parte del mio dna. So anche che è fisiologico avere momenti di digiuno. Quando sei giovane dici “cavolo non segno più che mi succede”. Da vecchio dici “forse non ce la faccio più”: Ma io cerco di essere lucido. Autocritica e domande. Perché questo periodo? Oppure, quante occasioni hai avuto? Becchi periodi in cui la squadra fa fatica e non essendo Messi Faccio fatica pure io. Però tutto in una maniera molto easy. Tanto lo so: quando non segno sono vecchio e se segno… mi ricordano che sono vecchio lo stesso».

    SEGRETO – «Per stare al passo con i giovani devo riposare tanto e bene. Dormo dalle 7 alle 9 ore a notte. Non sono uno che esce, sto a casa, guardo la televisione. Ma quando arriva mezzanotte… la mia compagna Debora ormai lo sa, mi dice “andiamo a dormire”. Piuttosto il problema è che quando mi concentro mi viene sonno. Se stiamo così a parlare, cazzeggiando, posso durare anche ore, ma se mi devo concentrare… Mi stanno parlando bene di una serie tv “Peaky Blinders”, ma so che dopo tre minuti crollo. Sono cinque serie, a tre minuti a puntata finisco tra dieci anni…».

    www.sampnews24.com/sampdoria-quagl...daversa-futuro/
     
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    Capitan Quaglia sempre sul pezzo.
    Interessante la parte in cui parla dei difensori del passato. Mi ha ricordato quando in un'intervista Pellissier (che anche lui si è ritirato tardi) disse che se fossero rimasti in A i difensori che c'erano quando era più giovane, avrebbe smesso certamente prima... Con quelli attuali, uno con la qualità e il fiuto di Quagliarella, gestito opportunamente, potrà ancora dire la sua.
     
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    Intervista molto matura. Mi pare uno che con questa intelligenza potrebbe continuare a rimanere nel calcio a lungo.
     
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    QUOTE (Blucerchiando @ 28/7/2021, 09:11) 
    Capitan Quaglia sempre sul pezzo.
    Interessante la parte in cui parla dei difensori del passato. Mi ha ricordato quando in un'intervista Pellissier (che anche lui si è ritirato tardi) disse che se fossero rimasti in A i difensori che c'erano quando era più giovane, avrebbe smesso certamente prima... Con quelli attuali, uno con la qualità e il fiuto di Quagliarella, gestito opportunamente, potrà ancora dire la sua.

    In generale era più difficile fare gol prima, non solo per la qualità dei difensori, ma anche per un'interpretazione del regolamento non cosi' protettiva nei confronti degli attaccanti (come del resto oggi)...se andiamo a rivederci invece le partite fine anni '80, era proprio un altro sport, gli attaccanti dovevano avere enormi attributi per scendere in campo ogni volta e farsi letteralmente picchiare dai difensori dell'epoca. Detto in altre parole, le 35 reti di Riva in nazionale possono essere tranquillamente ponderate x2 rispetto i gols realizzati oggi grazie ad un cambiamento (anche tecnologico) dell'rbitraggio
     
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    Gli stessi autogol un tempo erano tali, oggi vanno quasi tutti nel calderone dei gol fatti...
     
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    Bellissima intervista. Una sferzata sui giovani calciatori di oggi, presi da mille distrazioni (non tutti...ovvio).
    Quando dice che ora in ritiro si tende a stare ognuno per i cavoli propri, mi vengono in mente le parole di Chiellini, post vittoria Europeo, in cui elogiava il gruppo e diceva l'esatto contrario, cioè che i giocatori in ritiro passavano quasi tutto il tempo insieme. Un gruppo si cementa così, e poi le vittorie arrivano...ma un club non è la nazionale. Tutte le società sono dei "porti di mare". Società medio piccole come la nostra, sono solo dei trampolini di lancio per la carriera di questo o di quel giocatore ... uno step temporaneo, si vive alla ricerca del contratto migliore. E' difficile, così, creare un gruppo di persone con lo spirito di appartenenza. Tutto questo, rende ancora più straordinario ed irripetibile, quanto avvenuto con la Samp di Mantovani, un gruppo di ragazzi, amici, fantastico.
    E' molto amaro tutto ciò, ma purtroppo è così e Quagliarella lo sa ed è anche consapevole che non riesce a tramandare la sua esperienza ai suoi compagni più giovani, perchè fondamentalmente questi non hanno curiosità e spirito di emulazione, per un grande del nostro calcio.
     
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    Qualcuno ha modo di trovare una foto che girava su internet del nostro capitano immortalato stile figurina di un santo?
     
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    Hai capito il nonno
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    Chapeau di fronte al capitano..
     
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    Quando attacca la prondità, scatta eh... Grande Capitano!
     
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    Anni e velocità, Quagliarella è sempre l’uomo dei record

    Il 38enne attaccante blucerchiato è finora il più rapido di tutta la Serie A: ha sprintato a 35,07 km orari

    Domandona (complicata, per davvero): quale calciatore di Serie A è stato il più veloce in queste prime due giornate di campionato? Chi, se non lui, Fabio Quagliarella, questo eterno ragazzo di 38 anni e 8 mesi che s’è preso pure il primato non da poco di calciatore più maturo in campo in questo avvio di stagione.

    Due indizi fanno una prova, ma non deve stupire se questo ragazzo adottato ormai da anni da Genova e dalla Sampdoria, nell’ultima gara di campionato al Mapei Stadium contro il Sassuolo, ha piazzato uno scatto cronometrato a 35,07 km/h. Che, per capire meglio la portata del gesto atletico, vale un lampo da 9,74 metri al secondo. Roba da sprinter di ottimo livello (ma con la metà dei suoi anni...). Per rendere ancora più significativo il dato numerico, giova ricordare che in questa gara sprint stile vigilia di Formula 1 il capitano della Samp s’è lasciato alle spalle Theo Hernandez e Federico Chiesa.

    Il sermoncino si ferma qui, ma aiuta a comprendere l’eccezionalità del risultato agonistico e fisico di un giocatore che nulla ha mai lasciato al caso, in campo e a tavola. Chi ha lavorato con lui durante la sosta, racconta di un Quagliarella persino più rigoroso del solito nel prepararsi a una sfida che Fabio vuole sfruttare per rilanciare i blucerchiati ancora a caccia della prima vittoria. Memore, forse, anche dello scherzetto che la Samp confezionò nel giorno dell’Epifania di quest’anno contro un gruppo nerazzurro che pareva quasi imbattibile. E invece, quel giorno gli ex Candreva e Keita, e prima di loro Audero pararigori, portarono tre punti pesantissimi per la squadra all’epoca guidata da Ranieri.

    Sia chiaro, non che quest’anno la musica sia cambiata, con sommo orgoglio del presidente Massimo Ferrero e della Samp in generale. D’Aversa, il racconto è arrivato direttamente da lui, s’era presentato a Genova in vista del ritiro estivo convinto – come logica avrebbe suggerito – di dover dosare, amministrare e gestire le energie di questo giocatore-simbolo del club e del calcio italiano, ma che comunque non poteva più essere considerato un ragazzino.

    Previsione clamorosamente errata, e il tecnico fu il primo a riconoscere (con sommo gaudio) che non sarebbe stato così. Perché Fabio, per la cronaca, ad oggi non ha saltato un allenamento. Neppure uno, per davvero. Senza ruffianeria, perché non appartiene proprio al personaggio in questione, persino un senatore come Candreva lo ha definito "persona e giocatore fantastico". C’è, intorno al capitano, un senso di rispetto che non riguarda solo chi frequenta tutti i giorni lo spogliatoio del "Mugnaini" di Bogliasco. Fatto, questo, ancor più particolare se si considera che Quagliarella, tutto vorrebbe essere, fuorché un personaggio. Un uomo ordinario con un innato senso dell’estetica applicata al calcio.

    Un attaccante andato oltre quota cinquecento presenze in Serie A, che però - lo dice la sua storia - non è capace a segnare gol normali o banali. Tutto questo ne ha alimentato il mito, contribuendo anche a far crescere l’immagine di una Sampdoria inscindibile oggi dall’uomo che più la rappresenta. Il presidente Ferrero, dopo l’ultimo rinnovo di contratto, ha ribadito al capitano che per lui c’è in futuro un posto garantito nella Samp del domani. Ma il patron per primo sa benissimo che questo progetto per la seconda vita professionale di Quagliarella rimarrà tale a lungo prima di diventare realtà.

    https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Sam...157206035.shtml
     
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    La storia di Fabio Quagliarella diventa un film - Il trailer

    L’incredibile storia di Fabio Quagliarella, del capitano della Sampdoria diventa un film. In anteprima le immagini del trailer del documentario sull’attaccante blucerchiato

    Fabio Quagliarella il miglior marcatore della Seria A tra quelli ancora in attività, è il capitano e simbolo della Sampdoria, è stato capocannoniere nella stagione 2018/19 con 26 goal e capace di andare a segno per 11 partite consecutive meritandosi il Premio Scirea, ha vinto 3 scudetti con la Juventus, facendosi amare a dismisura dai tifosi juventini e ancora oggi è rimpianto dal suo popolo, quello napoletano.

    Fabio Quagliarella è un patrimonio del calcio tricolore, celebrato e scelto da Mola TV, OTT internazionale con una ricca offerta di sport in diretta, film, serie tv e documentari, per il suo sbarco sul mercato italiano, che avverrà nel medesimo giorno della premiere di Quagliarella – The Untold Truth, il 25 ottobre.

    Perché sì, tutto è stato detto e scritto di Fabio, inteso come calciatore. Ma nulla o quasi fino ad oggi, nel dettaglio, è trapelato circa quanto avvenuto nella sua sfera privata: lettere minatorie, un processo, uno stalker, le accuse di diffamazione e la rinascita, una nuova giovinezza calcistica.

    Ci sono volute ore di girato prima che Fabio si fidasse dei suoi interlocutori, l’autore Goffredo d’Onofrio e il regista Giuseppe Garau. Troppo personale la vicenda. Poi il feeling sul set e le testimonianze, tra i tanti, di mister Massimiliano Allegri, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini, Alessandro Del Piero e Simone Pepe lo hanno spronato ad aprirsi come mai prima d’ora, offrendo uno spaccato inedito di un ragazzo travolto da quanto di più lontano ci fosse da lui. Ci sono voluti 90 minuti, gli stessi di una partita di calcio, per raccontare la sorprendente verità.

    Quagliarella – The Untold Truth è stato ideato e scritto da Goffredo d’Onofrio, con la regia di Giuseppe Garau. Prodotto da Mirwan Suwarso, in collaborazione con 20 Red Lights, vede Roberto Minotti direttore della fotografia; producer del progetto Arianna Dolini, editing a cura di William Weber e Alessandro Belotti.

    https://www.clubdoria46.it/2021/10/21/vide...lm-le-immagini/

     
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    Uno dei grandi della storia del calcio italiano e soprattutto della Sampdoria. Alla fine quest'anno andrà in doppia cifra di gol anche se non è partito benissimo.
     
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    Qualcuno sa dove si può vedere?
     
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