Stagione 1991/1992

Serie A: 6° posto - Finale Coppa Campioni

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  1. sampdoria olè
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    Wembley

     
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  2. Loyal555
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    What a team!! :battimani:
     
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  3. sampdoria olè
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    La Stagione 1991/92 E' caratterizzata dall'esordio nella Coppa Europea più prestigiosa: la Coppa dei Campioni, che la Sampdoria onora al meglio eliminando prima il Rosenborg con un sonoro 5-0 casalingo, per poi vincere contro gli ungheresi dell'Honved di Budapest, qualificandosi al Girone di Semifinale.
    Dopo un buon inizio con la vittoria sui Campioni in carica della Stella Rossa di Belgrado di Darko Pancev e il pareggio in trasferta contro il Panathinaikos (0-0), la Samp si complica la vita perdendo a Bruxelles contro l'Anderlecht per 3-2 in una partita che vedeva la Sampdoria vincere Per 2-1 (doppio Vialli) fino a 20 minuti dalla fine, chiudendo la prima parte del Girone alle spalle dello Stella Rossa.
    Dopo la sconfitta, la Sampdoria riesce comunque a reagire battendo in casa lo stesso Anderlecht per 2-0, rimanendo con un punto di svantaggio sugli slavi prima dello scontro diretto sul neutro di Sofia, dove la Samp ipoteca il passaggio del turno andando a vincere per 3-1, reagendo all'iniziale gol del futuro blucerchiato Sinisa Mihajlovic, con le reti di Katanec, Vialli & Mancini, che permettono ai blucerchiati di scavalcare in classifica i Campioni in carica, che poi perderanno anche l'ultima partita, dando Facoltà alla Samp di accontentarsi del pareggio contro il Panathinaikos (1-1 gol di Mancini), che le permette di staccare il biglietto per la finale di Coppa Dei Campioni.
    Il 20 maggio 1992, la Sampdoria tocca il punto più alto della Sua storia, 30.000 tifosi seguono la squadra nel tempio del calcio: lo Stadio londinese di Wembley, dove la Sampdoria affronta nuovamente il Barcellona, in una partita equilibrata caratterizzata da episodi potenzialmente decisivi, ma non concretizzati, da entrambe le parti, che lasciano la partita sullo 0-0 e proprio quando si inizia a pensare ad un possibile finale ai calci di rigore, al 112' una bomba su punizione (a dir poco dubbia) dell'olandese Ronald Koeman fulmina Pagliuca e porta via la Coppa più bella.



    Edited by sampdoria olè - 12/2/2008, 18:39
     
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  4. ..::Bluecircled::..
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    No problem, comunque se andavi su YouTube a prenderlo lo trovavi scritto normale, penso sia un problema di quel sito ;)
    Per tornare In topic comunque, dico che quell'anno abbiamo toccato il punto più alto della nostra storia, concentrandoci al massimo sulla Coppa dei Campioni.
    Da ricordare le vittoria di Sofia contro lo Stella Rossa, che è poi stata la più importante per andare in finale.
    Aggiungo una foto con la coreografia della partita con il Panathinaikos, l'ultima prima della grande finale:
    WE GO TO WEMBLEY
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    Madonna mia, non avevo mai sentito la cronaca del grande Bruno Pizzul su una partita della Samp, veramente da brivido.

    Non ne esistono più di commentatori come lui, forse l'unico veramente bravo rimasto è Carlo Nesti :)


    Quella stagione è stata magnifica, veramente un peccato che ci abbiano dato quella punizione contro, sapere che era anche dubbia brucia un po, ma ormai è andata, orgoglioso comunque!
    Sempre meglio che farne 3 ed essere rimontati per poi perdere XD
     
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    CITAZIONE (www.sampdoria.tk @ 30/8/2005, 00:49)
    CITAZIONE (bedrosianbaol @ 29/8/2005, 16:02)
    Sono assolutamente d'accordo con te. Ho la pelle d'oca a ripensare a quella sera passata in poltrona con mio padre, al vantaggio di Sinisa, e alla rimonta con gol mi pare di Srecko, Mancio e forse un autogol di Vasilievic.

    Considerando la forza dell'avversario (campioni d'europa in carica), direi una delle vittorie più prestigiose del club blucerchiato.

    Mitica vittoria visto il fior fior di campioni nella Stella Rossa! Concordo con la valutazione d'apice della prestazione.

    Edited by Tore MB - 16/9/2023, 16:03
     
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    CITAZIONE (Australian @ 25/7/2008, 06:15)
    CITAZIONE (www.sampdoria.tk @ 30/8/2005, 00:49)
    Considerando la forza dell'avversario (campioni d'europa in carica), direi una delle vittorie più prestigiose del club blucerchiato.

    Mitica vittoria visto il fior fior di campioni nella Stella Rossa! Concordo con la valutazione d'apice della prestazione.

    Straquoto, fu una delle migliori partite che giocammo in assoluto, e allora la Stella Rossa era uno squadrone che metteva paura a chiunque.

    Edited by Tore MB - 16/9/2023, 16:03
     
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    Allora a Belrado il tifo era tremendamente caloroso,incuteva terrore,la squadra aveva di recente vinto la Champions contro se non erro il Marsiglia OM a Bari.

    Gara incredibile,la ho stampata in testa,era paragonabile ad un attuale 1-3 a Liverpool o Mancester.
    Impresa che segniò un ritorno incredibile al gol di Sinisa allora non ancora alla Sampdoria.
    Segniò Katanec un brutto ma importante gol e poi due capolavori dei gemelli con il gol in contemporanea di Vialli e Mancini :B): .

    La forza che dimostrammo in quella gara (ma anche in quella casalinga vinta e vista nei distinti a Marassi per 2-0) mi fece capire che eravamo la squadra piu forte in Europa poichè il Milan nuovo si stava nuovamente plasmando dopo le precedenti vittorie di Sacchi.

     
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  9. B2bAlive
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    CITAZIONE (Australian @ 13/1/2009, 14:11)
    Vincemmo la Supercoppa nella stagione 1991-92, credo.

    Altrochè, ero allo stadio quel giorno con 38° di febbre, non dissi nulla ai miei (della febbre) apposta per andarci e ricordo pochissimo della partita giusto che vincemmo 1-0 :2v33cis.gif: :2v33cis.gif: :2v33cis.gif: :woot: :2v33cis.gif: :woot: :2v33cis.gif: :2v33cis.gif:

    Mi beccai una di quelle bronchiti che poi restai a casa 15 giorni :P

    24 Agosto 1991
    Sampdoria - Roma 1-0
    reti: 30' st Mannini
    Sampdoria: Pagliuca, Mannini, Katanec, Pari, Vierchowod, Lanna, Lombardo (Buso dal 31' st), Cerezo (Invernizzi dal 16' st) Vialli, Mancini, Silas. All: Boskov
    Roma: Cervone, Garzya, Carboni, Bonacina, Aldair, Nela, Haessler, Di Mauro ( Salsano dal 33' st), Voeller (De Marchi dal 23' pt), Giannini, Muzzi. All: Bianchi
    Arbitro: Lanese di Messina.

    Edited by Tore MB - 16/9/2023, 16:03
     
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    Firenze, 6 Gennaio 1992 - Serie A
    Fiorentina-Sampdoria 1-2
    39' Vierchowod, 71' Vialli, 79' Faccenda


    FIORENTINA: Mareggini 5 Malusci 6 Carobbi 6 Iachini 6 Faccenda 6 Pioli 6 Mazinho 5 (Dell' Oglio dal 17' s.t.6) Salvatori 6 (Maiellaro dal 27' s.t.s.v.) Batistuta 7 Dunga 6 Branca 5. ALLENATORE: Radice

    SAMPDORIA: Pagliuca 6 Mannini 6 Katanec 6 Pari 6 Vierchowod 6 Lanna 6 Lombardo 6 Cerezo 6 (Buso dal 47' s.t. s.v.) Vialli 6 Mancini 5 (Silas dal 40' s.t. s.v.) I. Bonetti 6 ALLENATORE: Boskov

    ARBITRO: Felicani di Bologna 6
    SPETTATORI: 33.000 circa.
    Ammoniti: Lanna, Branca e Malusci.

    Cronaca della partita (da http://archiviostorico.corriere.it/1992/ge...201065470.shtml):

    Nel giorno in cui lo stadio di Firenze e' stato intitolato ad Artemio Franchi la Sampdoria ha rispolverato il suo smalto troppo presto divenuto opaco, ha steso al tappeto la rabbiosa Fiorentina, ha ripreso fiato scacciando quegli affanni che l' avevano afflitta dopo lo scudetto. Contro la determinazione dei viola i campioni precocemente decaduti hanno parzialmente risfoderato gli offuscati barlumi di classe, con un pizzico di fortuna che . come si sa . aiuta sempre i piu' forti. E la Sampdoria, pur con tutti i suoi attuali limiti, resta comunque meglio equipaggiata della dissestata Fiorentina.

    Una Fiorentina che ha impostato la sfida puntando sul piano fisico.atletico. Ha affrontato cioe' i meglio equipaggiati sampdoriani sullo scontro fisico, sulla velocita' , sulla rabbia, su di una lodevole determinazione che si e' immediatamente espressa con un bolide su punizione di Batistuta, schizzato sul petto di Pagliuca. La Samp, per buona parte della fase iniziale, e' apparsa in difficolta' , privata del consueto apporto di Mancini reso invisibile oltre che dall' esasperato ritmo della danza anche dalla sua periodica svogliatezza nonche' dall' assillante pedinamento di Pioli.

    Ma il gia' citato bolide dell' attaccante sudamericano in maglia viola e' stato l' unico lampo emotivo di una partita che la Samp ha saggiamente, sia pur lentamente, riportato sul piano tattico ad essa piu' consono. E' stato infatti sufficiente che Vierchowod frenasse i bollenti spiriti dell' ottimo Batistuta e che i centrocampisti blucerchiati opponessero l' evidente miglior quoziente di classe all' impeto dissennato dei viola per raffreddare i propositi di questi. Cosicche' , mentre guidati da Dunga, bravo ma sempre troppo arruffone, i vari Iachini, Salvatori, Carobbi e gli altri si dannavano in sfrenati ma sterili tentativi d' incursione, il commovente Cerezo dalla banda opposta portava per mano il sorprendente Katanec, l' irriducibile Pari e l' onnipresente Lombardo in una danza senz' altro piu' elegante, anche se altrettanto inefficace.

    E cosi' , quando il gol sembrava fosse l' ultimo ingrediente di una sfida quasi surreale, ecco Vierchowod schizzare dalle retrovie, precedere perfino l' opaco Vialli e depositare in rete un pallone offertogli dal corner da Bonetti, dopo averlo toccato quasi con la nuca in maniera tanto sbilenca da rendere difficoltosa la presa dell' incerto Mareggini. Sul vantaggio, sacrosanto seppur casuale della Samp, i viola hanno lanciato due messaggi reattivi grazie a Salvatori, il cui tiro e' stato respinto sulla linea da Pari, e a Batistuta che di testa si e' elevato piu' alto di tutti mancando pero' il bersaglio. E sullo slancio di questi acuti la Fiorentina ha riaperto le ostilita' con un atteggiamento ovviamente piu' aggressivo, favorendo in tal modo i saggi di una classe attutita ma mai spenta di chi al calcio in effetti sa giocare veramente.

    Con maggiori spazi a disposizione la Samp e' stata illuminata ancor piu' dai lampi di genio dei suoi statici ma efficaci centrocampisti e perfino dallo spento Mancini. Intorno al 20' Lombardo e' sgusciato in avanti liberandosi con raffinato colpo di tacco dell' implacabile Carobbi e in spettacolare girata di esterno destro ha centrato in pieno il palo. Peccato. Poi, proprio su invito del redivivo capitano, lo stesso Lombardo si e' fatto precedere da Mareggini benche' favorito da una posizione di fuorigioco non riconosciuta tale dall' arbitro. Ma la rabbia della Fiorentina era destinata a spegnersi sulla resa di Batistuta, forse mortificato dalla prodezza del suo diretto avversario. E poco produceva la sostituzione dello spento Mazinho con Dell' Oglio.

    Dalla parte opposta infatti e' riapparso improvvisamente anche Vialli che, su invito della pregiata ditta Cerezo.Katanec, ha azzeccato il giusto scatto e l' ancor piu' giusto sinistro per confortare con prepotenza e eleganza il successo ormai agguantato. E un minuto dopo lo stesso goleador, su suggerimento di Mancini, ha bruciato con il medesimo sinistro l' opportunita' del terzo gol. Giusto. Ma ormai avvezza a soffrire, la Samp a questo punto si e' lasciata travolgere dai frequenti peccati di superficialita' e di leggerezza, pagati stavolta meno cari che in precedenti occasioni.

    E per rendere emotiva l' impresa e' riuscita a violare la propria porta, laddove gli sbuffanti viola difficilmente sarebbero stati capaci di eguale impresa, allorche' l' impeccabile Pari ha deviato in rete un non meglio individuato colpo di testa di Faccenda. Cosi' e' finita fra ulteriori brividi ed ulteriori errori.

    Gianni Nicolini


    Il dopo-partita (da http://archiviostorico.corriere.it/1992/ge...201065469.shtml):

    La Sampdoria conquista la prima vittoria in trasferta e nel dopo.partita i giornalisti attendono un Boskov pimpante come ai tempi dello scudetto. L' allenatore jugoslavo invece decide un singolare silenzio stampa. Non si fa vedere nella sala interviste e nessuno riesce a rintracciarlo. Era gia' successo a Napoli dove la Samp perse e ci furono episodi contestatissimi. Per il silenzio di Firenze non c' e' pero' alcuna giustificazione. C' e' chi avanza l' ipotesi che Boskov fosse arrabbiato con i suoi giocatori che si erano clamorosamente distratti nel finale.

    Anche Vialli e' polemico verso qualche compagno. "Siamo gli stessi che hanno vinto lo scudetto . dice in tono sommesso . e in grande maggioranza superiamo le 200 presenze in serie A. Eppure accusiamo ancora strani cali di tensione, non sappiamo amministrare il risultato e rischiamo".

    Anche Pagliuca smorza gli entusiasmi proiettandosi sul futuro: "Prendiamo due punti di grande valore ma non parliamo di ambizioni rinnovate. Domenica ci attende la partita con la Lazio che e' la squadra piu' in forma del campionato. Sara' quello il vero esame. Se vinciamo vuol dire che siamo veramente risorti. L' autogol di Pari ha rovinato la mia festa personale: da tre partite non prendevo gol".

    Ritorno al gol Il piu' felice e' Vierchowod tornato al gol proprio a Firenze contro la squadra con cui dieci anni fa sfioro' il primo scudetto. "La nostra vittoria . dice . e' strameritata. Avremmo potuto e dovuto chiudere la partita con uno scarto piu' sensibile senza correre i rischi finali. Il duello con Batistuta e' stato duro ma non scorretto. E' un attaccante forte fisicamente che diventera' un sicuro protagonista. Il gol? E' uno schema che io e Bonetti conosciamo a memoria. Lui batte l' angolo con traiettoria a rientrare; io arrivo da lontano e colpisco di testa".

    Per la Fiorentina bloccata a quota 14 da due partite l' obiettivo Uefa si allontana sempre di piu' . Da Roma il presidente Mario Cecchi Gori manda messaggi piuttosto duri. "Sono deluso. Con tutti i miliardi che abbiamo speso pretendere un posto Uefa non e' un' assurdita' ; la classifica invece torna a piangere. Evidentemente bisogna essere piu' umili. Sto meglio di salute e spero di tornare allo stadio per la prossima partita interna contro il Parma". Incidenti dopo.partita

    Il d.s. Casasco annuncia che il risultato negativo non puo' incidere sul futuro di Radice. "Siamo vicinissimi al rinnovo del contratto, non possiamo star dietro al risultato positivo o negativo di ogni domenica. Abbiamo fatto un programma e cercheremo di attuarlo. Alla squadra del resto ho poco da rimproverare. Forse non ci aspettavamo una Sampdoria cosi' forte".

    Radice comunque ha lasciato il campo tra i fischi. I tifosi lo accusano di aver ritardato troppo l' inserimento in formazione di Maiellaro. "E' un' accusa che respingo . sostiene l' allenatore .. Maiellaro e' costretto ad allenarsi a ritmo ridottissimo da cinque o sei settimane. Avevo intenzione di farlo giocare negli ultimi venti minuti. Ho leggermente anticipato i tempi. Comunque Maiellaro e' sulla strada buona e spero di utilizzarlo fin dall' inizio a Napoli. Mazinho non ha reso quanto ci aspettavamo ma ha molte attenuanti. Anche lui non si e' ancora rimesso completamente da un infortunio ad un ginocchio ed e' tornato a giocare in una partita dal ritmo elevatissimo. I fischi questa volta non sono giustificati. La Sampdoria e' tornata la grande squadra di un anno fa, eppure l' abbiamo fatta soffrire. Un pareggio non avrebbe scandalizzato". Scandalizza, invece, il comportamento di certi soliti tifosi imbecilli: tafferugli fra opposte fazioni dopo la partita, cinque genovesi feriti leggermente, dodici giovani fermati dalla polizia.

    Raffaello Paloscia

    Edited by Tore* - 18/3/2009, 23:36
     
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    Genova, 12 Gennaio 1992 - Serie A
    Sampdoria-Lazio 1-0
    6' Vialli


    SAMPDORIA: Pagliuca 7 Mannini 7 Katanec 6 Pari 6 Vierchowod 6,5 Lanna 6 Lombardo 6 Cerezo 6 (Invernizzi dal 29' s.t. s.v.) Vialli 6 (Buso dal 43' s.t. s.v.) Mancini 6 I. Bonetti 6,5. ALLENATORE: Boskov

    LAZIO: Fiori 6,5 Bergodi 5,5 Sergio 5,5 Pin 6 Corino 5,5 Solda' 6,5 Stroppa 6 Doll 6 Riedle 5,5 Melchiori 6,5 Sosa 4 (Neri dal 9' s.t. 6). ALLENATORE: Zoff

    ARBITRO: Baldas di Trieste 6
    SPETTATORI: 30.000 circa.
    Nota: 81' rigore calciato da Doll parato da Pagliuca.
    Ammoniti Bergodi, Corino, Melchiori e I. Bonetti.

    Cronaca della partita (da: http://archiviostorico.corriere.it/1992/ge...201133341.shtml):

    Un applauso convinto, quasi liberatorio, ha sottolineato il rinvio di Katanec a pochi minuti dal termine. Una rude pedata che, senza troppe preoccupazioni per la sua traiettoria, ha recapitato il pallone tra le braccia di uno spettatore della tribuna centrale. Gesto atletico molto poco protocollare, questo. Forse lo scorso anno, nei giorni della Sampdoria.champagne, sarabbe stato addirittura sottolineato da qualche timido fischio di riprovazione; oggi invece e' la fotografia quasi perfetta delle angustie blucerchiate del postscudetto.

    La Samp ha cosi' ripreso a marciare a ritmo da primato, infilando il terzo successo consecutivo nella collana della sua rimonta ma anche stavolta, contro la Lazio che Zoff e' stato costretto a presentare in edizione fortemente riveduta e corretta (Sclosa e Bacci erano squalificati, Gregucci in cantiere per restauri muscolari), ha sofferto le pene dell' inferno per giungere a capo di una partita che pure si era subito indirizzata verso una comodissima discesa.

    Alla prima seria incursione verso le postazioni ospiti, i campioni d' Italia trovavano infatti abbassato il ponte levatoio, grazie all' affondo di Mancini sulla destra. Nonostante la doppia guardia montata da Bergodi e Sergio, il capitano blucerchiato era abile a forzare il controllo puntando verso l' area da posizione laterale. Qui, un attimo prima di varcare il confine inviolabile, Bergodi lo abbatteva finendo pure ammonito. La conseguente punizione era calciata proprio da Mancini e trovava all' appuntamento la fronte del gemello Vialli. Corino, teoricamente incaricato della custodia del centravanti azzurro, non faceva una piega.

    Era l' 1.0 grazie a un' azione offensiva da manuale cui si erano contrapposti schemi difensivi da oratorio. Il gol, autentico preambolo di una partita dalle molteplici sfaccettature . una partita sempre viva anche se tutt' altro che limpida nel gioco ., quell' unico gol, dicevamo, ha contraddistinto una fase di strapotere doriano e di allucinante anarchia laziale. Gli uomini di Zoff risultavano perfino patetici in difesa, dove soprattutto Bergodi (graziato dall' arbitro Baldas quando, al 19' , ci riprovava fallosamente su Mancini) e Corino sembravano dimostrare quanto siano infinite e misteriose le vie che portano alla serie A piu' bella e piu' difficile del mondo.

    Cosi' , a corredo del vantaggio, i campioni potevano presentare Vierchowod, per un attimo affrancato dal duello rusticano con Riedle, libero all' altezza del disco del rigore: il suo tocco era pero' incerto e Fiori che, poco prima dell' intervallo, sarebbe tempestivamente uscito dall' area per anticipare di piede Lombardo, poteva bloccare in tutta serenita' . Grosso modo fino alla mezz' ora la Lazio dava l' impressione di un' imbarcazione alla deriva con mare forza 7. Soltanto il libero Solda' e il gia' citato portiere Fiori dimostravano di saper resistere alla furia degli elementi, l' uno usando il mestiere, l' altro un' ammirevole saldezza nervosa anche nelle situazioni piu' intricate. Sorretta dalle scorribande di Katanec, dai ghirigori di Mancini e dalla preziosa azione a stantuffo di Ivano Bonetti, la Samp per contro si scopriva da scudetto soltanto per quella mezz' ora.

    Poi una botta di Doll, non trattenuta da Pagliuca, introduceva l' altro volto della sfida, quello a sfondo biancazzurro. Un tiro.cross di Melchiori e un destro di Sergio allertavano il portiere doriano costringendolo a toccare il pallone sopra la traversa e a vigilarne la parabola nei pressi dell' angolino alla sua sinistra, prima che Zoff, nelle battute iniziali della ripresa, decidesse di fare la conta dei suoi uomini in campo accorgendosi di come uno (Sosa), pur presente nella lista consegnata all' arbitro, fosse in realta' latitante, paralizzato dagli artigli del ringhioso Mannini.

    L' opportuna messa a riposo dell' uruguaiano e il conseguente ingresso di Neri irrobustivano la pressione ospite. Proprio il nuovo entrato aveva, comunque, un guizzo apprezzabile a nove minuti dal termine incuneandosi in area sul lancio di Stroppa. La sua cocciutaggine nell' inseguire il pallone non era apprezzata da Mannini che lo spintonava. Rigore che, stante l' assenza di Sosa (nella circostanza tutt' altro che opportuna), veniva battuto da Doll rasoterra e a fil di palo ma troppo molle. Pagliuca, volando alla sua destra, poteva compiere il miracolo.

    E Katanec, di li' a poco, avrebbe potuto raccogliere applausi difendendo le barricate assediate alla "viva il parroco". Per Doll, invece, un mancato appuntamento con la storia: il gol numero duemila della Lazio e' rinviato a data da destinarsi.

    Alberto Costa


    Il dopo-partita (da: http://archiviostorico.corriere.it/1992/ge...201133338.shtml):

    Tutto in un rigore: quello che e' successo e quello che poteva essere ma non e' stato. Ruota tutto intorno a un episodio, 36' del secondo tempo per l' esattezza, agli istanti immediatamente precedenti e a quelli immediatamente successivi. A cominciare dalla paura. Neri che ottiene il rigore, le solite discussioni, le solite proteste, poi Doll che va sul dischetto e Pagliuca che para.

    Il tempo per i complimenti, qualche secondo per ingoiare la delusione e in tribuna laterale si sente un boato assordante che rimbalza per tutto lo stadio. Distrutto un seggiolino "Abbiamo visto arrivare una specie di palla di cartone . racconta un componente della commissione campo della Sampdoria . un attimo ed e' esplosa. Per fortuna non e' finita addosso a nessuno. Il seggiolino su cui e' volata la bomba.carta, tirata dal parterre della gradinata nord occupato dai tifosi della Lazio, e' stato completamente divelto. Ho ancora le orecchie che fischiano. Lo spostamento d' aria e' stato fortissimo. Potevano scapparci dei feriti". E non e' stato l' unico ordigno lanciato. Si sono sentite almeno tre o quattro esplosioni nel giro di pochi istanti, e altre a partita finita mentre il pubblico sfollava.

    Da episodi di ordinario teppismo a una specie di thrilling in salsa calcistica. Giammarco Calleri, presidente della Lazio, si dichiara scettico e soddisfatto: "Per come hanno giocato quasi tutti e per la mole di gioco svolta. Abbiamo superato la Sampdoria per quello che abbiamo prodotto, il nostro problema e' che ci siamo trovati di fronte i due difensori probabilmente piu' forti del campionato. E poi i rigori normalmente si realizzano...".

    Ecco il punto. Ma quel rigore chi doveva tirarlo? Zoff spiega: "Nella Lazio non c' e' un rigorista principe. Anzi, ci sarebbe ma e' Sosa, che avevo sostituito per scelta tecnico.tattica. In campo c' e' una rosa di tre o quattro giocatori che decide autonomamente: chi se la sente tira". Doll conferma: "Si' , me la sentivo. Ma non avevo mai tirato un rigore alla Lazio e neppure nell' Amburgo. Prima, a Berlino, si' . Mi si e' avvicinato Riedle, lui aveva sbagliato due volte nello scorso campionato, ha chiesto se avevo problemi e gli ho detto di no. Non sapevo che Pagliuca fosse uno specialista".

    Riedle fornisce la stessa versione e Stroppa fa sapere di non essere stato neppure interpellato: "Ero corso da Neri, a fargli i complimenti per aver conquistato il tiro dagli undici metri. Hanno deciso i due tedeschi".

    E Sosa, a proposito quell' applauso verso la panchina uscendo dal campo? "Era rivolto a chi entrava. Comunque, la Lazio ha giocato particolarmente bene".

    E la Sampdoria? "Nel primo tempo e' stata davvero brava -risponde Boskov -. Pagliuca e Mancini, che sono stati richiamati in nazionale, hanno giocato grande calcio. Il primo e' stato addirittura decisivo. Ora siamo vicini alla zona Uefa. Il primo passo nei programmi? E cercare di chiudere il girone d' andata a quota 18. Non sara' facile perche' per la Cremonese domenica prossima sara' l' ultima spiaggia".

    Motivazioni particolari Pagliuca ammette di avere avuto motivazioni particolari: "Se non avessi parato il rigore, adesso sarei qui con tutt' altro spirito. E un momento particolare, avevo proprio bisogno di far qualcosa di decisivo. Io divido la porta in settori, ho scelto di tuffarmi a destra, avevo venti probabilita' su cento di parare".

    Mancini fa finta di non sentire la domanda sull' effetto Sacchi e non rinuncia alla scaramanzia: "Dobbiamo pensare a salvarci". Poi ammette: "Adesso siamo piu' concreti, corriamo meno rischi in difesa".

    "Vincere e' stato importante . interviene Ivano Bonetti . abbiamo recuperato molto terreno".

    Claudio Mangini
     
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    La maglia del 1991-1992

    image image




    Uno splendore per gli occhi di tutti i tifosi, quello scudetto tricolore cucito sul cuore è una fiamma mai spenta, un ricordo indelebile di una stagione, ma anche di un intero periodo, indimenticabili. Con questa divisa la Samp sconfigge 4 - 0 l’Inter in casa il 22 settembre 1991 e sempre con questa maglia arriva fino alla finale di Coppa Campioni, una partita molto combattuta contro i catalani del Barcellona. A un passo dal sogno, la punizione di Koeman chiude la favola blucerchiata, ma lascia negli occhi il piacere di aver visto l’esplosione di luce di una stella.

    Formazione: Pagliuca, Mannini, Katanec, Pari, Vierchowod, Pellegrini, Lombardo, Cerezo, Mancini, Vialli, Invernizzi. All. Vujadin Boskov

    Classifica: Milan56, Juventus 48, Torino 43, Napoli 42, Roma 41, Parma 38, Sampdoria 38, Inter 37, Foggia 35, Atalanta 34, Lazio 34, Fiorentina 32, Cagliari 29, Genoa 29, Bari 22, Verona 21, Cremonese 20, Ascoli 14.

    Il Secolo XIX
     
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    Eppure quell'anno lo iniziammo bene con quei maledetti 4-0 con l'Ascoli e l'Inter.

    La Coppa Campioni ci portò via probabilmente la determinazione e la voglia in campionato.
    Chiunque veniva a Marassi poi giocava contro di noi alla morte..

    Certo come prima esperienza in Champions arrivare in finale fu un vero e propio record.

    Solo Real Madrid forse fece altrettanto.

    Buso come vice Vialli fece la sua modesta parte,certo la finale con Lui al posto di Vialli ci regalo ben poco.
    Ancor oggi non capisco la scelta a pochi istanti dai rigori.
    Anno che chiudeva l'ERA MANTOVANI.
    Vicecampione d'Europa (che equivaleva a vice campione del mondo,allora piu di adesso...) per una punizione invertita.



     
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  14. max-irr
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    CITAZIONE (Puta Barca @ 22/3/2009, 00:49)
    Certo come prima esperienza in Champions arrivare in finale fu un vero e propio record.

    Solo Real Madrid forse fece altrettanto.

    e il mitico Nottingham Forrest nel 79... che la vinse addirittura per due anni di seguito!!

    Edited by Tore MB - 16/9/2023, 16:05
     
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    Secondo abbonamento alla Nord,mi ricordo ancora i discorsi e le speranze dopo quel 4-0,non ricordo se dopo o subito prima ci fu il 4-0 all'ascoli nel primo tempo con gara gia chiusa ma da li in poi la Samp ingaggio una serie di gare negative che la portarono a raggiungere le ultime posizioni quasi a metà torneo.

    Stranezze del calcio ma quell'anno eravamo comunque molto forti però forse mancò quella rabbia agonistica,prerogativa delle grandi squadre abituate a vincere sempre almeno come mentalità.

    Fu l'ultima squadra la Samp di una lunga serie di squadre sempre diverse che vincevano lo scudetto in quei anni.
    Il Verona,la Juve,il Napoli Maradona Careca 2 volte ma non consecutive,il Milan degli Olandesi,l'Inter dei record..altri tempi.

     
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